Perché non riceviamo risposta alle nostre preghiere?

In questa sezione vogliamo occuparci di un tema molto importante, legato alle richieste che portiamo a Dio in preghiera; vogliamo fare un’analisi sincera di quello che chiediamo a Dio, e di come lo chiediamo per comprendere meglio il perché di molte preghiere senza risposta.


Iniziamo leggendo un passo in Giacomo 1:5-7
«Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data. Ma la chieda con fede, senza dubitare; perché chi dubita rassomiglia a un’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie. »


Da questo passo risulta chiaro che il Dio in cui crediamo non è un Dio avaro, ma da a tutti generosamente, senza rinfacciare.
Tuttavia vogliamo applicare alle nostre richieste due domande fondamentali:
• Perché sto chiedendo quello che sto chiedendo?
• Lo sto chiedendo con fede?
Rispondere a queste due domande richiede onestà e sincerità davanti a Dio, ma è fondamentale per capire come Dio risponde alle nostre preghiere; diamo uno sguardo più approfondito alle due domande in maniera più profonda.


1.Perché sto chiedendo quello che sto chiedendo?
Quali sono le motivazioni che mi spingono ad avanzare certe richieste a Dio? Per comprendere meglio questa parte leggiamo Giacomo 4:3

«domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. »


Una delle cause per cui spesso non riceviamo quello che chiediamo è che chiediamo qualcosa a Dio per spendere nei nostri piaceri, cioè portiamo a Dio delle richieste egoistiche la cui unica motivazione è spendere quello che Dio ci concede per noi stessi e per la nostra vita.
Questo si può applicare a qualsiasi richiesta portiamo a Dio, se per esempio chiedessi al Signore di ricevere 100.000 euro, il Signore potrebbe senza alcun problema rispondere alla mia richiesta, ma la domanda è: perché voglio quei soldi? Voglio comprarmi una ferrari? Oppure voglio costruire un orfanotrofio per portare aiuto a dei poveri bambini orfani?
Quando presento le mie richieste a Dio, dovrei onestamente chiedermi: voglio usare questa cosa per estendere il regno di Dio, oppure per il mio tornaconto personale?
Se sono un cristiano maturo, Dio si aspetta che le mie richieste siano conformi alla mia maturità spirituale e dunque non siano richieste frivole ed egoistiche, ma richieste che possano essere spese per la gloria di Dio.
Spesso chiediamo al Signore che Egli ci dia la salute e che ci rialzi da un periodo di stanchezza, ma perché vogliamo essere in buona salute, per lavorare e fare gli straordinari in ufficio, oppure per spendere il tempo che lui ci da lavorando per il Suo regno?
Le motivazioni con le quali chiediamo a Dio sono un termometro della nostra maturità spirituale e ci permettono di sfoltire la nostra lista personale di cose che giornalmente portiamo a Dio. Tutto quello che non passa questo esame, sarebbe meglio non chiederlo a Dio perché molto probabilmente non lo riceveremo.


2.Sto chiedendo con fede?
Dopo aver risposto alla domanda precedente dobbiamo chiederci: Sto chiedendo con fede? Oppure non credo che Dio mi possa concedere quello che chiedo.
Se le motivazioni sono importanti, la fede con la quale ci rivolgiamo a Dio è fondamentale.
Ma cosa vuol dire chiedere con fede?
Per rispondere a questa domanda c’è una storia vera che da una risposta molto chiara.
Si racconta che in un dato momento in una zona dell’itala si presentò un momento di siccità molto forte, e in quel tempo una chiesa incominciò ad intercedere chiedendo a Dio di mandare la pioggia e terminare quel periodo di siccità.
Le preghiere si susseguivano domenica dopo domenica, ma senza alcuna risposta dal cielo. Una domenica infine arrivò in chiesa una piccola bambina, figlia di credenti della chiesa, che portava con se un ombrello; tutti gli altri con curiosità chiesero alla bambina a cosa le servisse l’ombrello, e la bambina con candore rispose “stiamo pregando Gesù per far piovere, perciò ho portato l’ombrello, non voglio mica bagnarmi!”.
La risposta della bambina fece arrossire di vergogna tutta la chiesa …
Spesso chiediamo al Signore qualcosa, ma non ci “portiamo l’ombrello”, cioè non crediamo che realmente Dio possa fare quello che chiediamo.
Preghiamo affinché anime si convertano, affinché Dio mandi un risveglio, ma spesso non ci crediamo, e preghiamo per abitudine.
Se Dio troverà uomini e donne capaci di mettere in Lui la fede completa, se troverà gente capace di “portarsi l’ombrello”, il Signore farà attraverso di loro cose straordinarie, ben al di là di quello che sin qui abbiamo visto.


Conclusione:
Come mai spesso le nostre richieste rimangono senza risposta da parte di Dio? Dopo questa breve riflessione forse potrai renderti meglio conto di come si muove il braccio di Dio.
Tuttavia resta ancora da considerare che in alcuni casi, benché le nostre richieste siano spinte da motivazioni buone, e nonostante ci mettiamo fede Dio spesso non ci concede quello che chiediamo.
Questo rientra nell’ambito supremo della sua volontà, per alcune delle cose che chiedi potrebbe non essere ancora giunto il tempo di Dio, per altre dovrai insistere in preghiera, e per altre ancora Dio ti dirà “la mia grazia ti basta” e dovrai prendere atto che Dio ha una sua volontà e un suo modo di agire che non sempre per l’uomo è comprensibile.

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